Ci sono momenti nella vita in cui abbiamo la sensazione di camminare sempre sullo stesso sentiero, come se ogni scelta ci riportasse al punto di partenza. Anche quando desideriamo cambiare, qualcosa dentro di noi sembra trattenerci. Quella forza invisibile ha spesso un nome semplice: credenze.
Non le abbiamo scelte consapevolmente. Sono nate lungo il percorso, a volte senza che ce ne accorgessimo. Eppure, determinano moltissimo: come ci vediamo, quanto ci sentiamo capaci, quali possibilità crediamo di meritare.
Le lenti con cui guardiamo il mondo
Immagina di indossare degli occhiali senza sapere di averli. Ti abitui al colore che danno alle cose e finisci per confonderlo con la realtà stessa.
Le credenze funzionano così: sono lenti interiori che definiscono ciò che pensiamo possibile o impossibile.
Alcune ci sostengono:
“posso farcela”, “imparo velocemente”, “merito cose buone”.
Altre invece ci stringono, come scarpe troppo piccole:
“non valgo abbastanza”, “gli altri sono sempre migliori”, “meglio non provarci”.
Sono spesso proprio queste ultime a determinare i limiti che incontriamo.
Da dove nascono
Non compaiono all’improvviso ma crescono dentro di noi quando:
- un’esperienza intensa ci lascia una cicatrice o un insegnamento troppo generale;
- ascoltiamo a lungo le stesse frasi, fino a farle diventare nostre;
- osserviamo chi ci ha cresciuti e ne assorbiamo convinzioni, paure, desideri.
Molte di queste credenze non ci appartengono davvero: sono semplicemente rimaste lì, come vestiti che non ci stanno più ma continuiamo a indossare per abitudine.
Quando iniziamo a vederle
Di solito accade in un momento di stanchezza o di chiarezza improvvisa.
Ci sorprende una domanda semplice: “Ma è davvero così?”
È in quell’istante che la credenza si incrina. Notiamo che non è un fatto, ma un’idea. E nello spazio che si apre, appare la possibilità di trasformarla.
La trasformazione inizia con un gesto di verità
Non serve forzarsi a pensare positivo. Serve piuttosto osservare con sincerità ciò che ci ripetiamo da anni. La trasformazione inizia quando iniziamo a compiere delle azioni:
- Diamo un nome alla credenza
Scriverla significa portarla fuori dall’ombra. - Cerchiamo anche un piccolo fatto che la contraddice
Basta un esempio per mostrare alla mente che esiste un’altra possibilità. - Scegliamo una nuova idea da coltivare
Non perfetta, non magica. Semplicemente più vera e più gentile verso noi stessi. - Agiamo un passo alla volta
Ogni esperienza nuova diventa una conferma che il cambiamento è possibile.
La credenza non sparisce da un giorno all’altro. Si trasforma lentamente, come una corda che smette di essere tesa fino a diventare morbida, poi lieve, poi inconsistente.
Nel corso di Counseling i-MOV di Accademia CREI dedichiamo un intero modulo teorico/esperienziale a questo argomento.
La libertà nasce dalla Consapevolezza
Quando riconosciamo le nostre credenze, ci riappropriamo del timone della nostra vita.
Ci rendiamo conto che molte delle barriere che vedevamo davanti a noi erano interne, non esterne.
E mentre quelle barriere si sciolgono, qualcosa si espande: lo sguardo, il respiro, le possibilità.
Le credenze modellano la nostra esperienza, ma non definiscono chi siamo. Possiamo trasformarle.
E quando lo facciamo, trasformiamo anche il modo in cui camminiamo nel mondo.
